Blog, Itinerari
Sci escursionismo ai piedi del Pelmo
… il richiamo della montagna…
…da “Immersioni con gli scarponi” inverno 2015
Godersi con poco è possibile? Sì, sicuramente sì se la scenografia è fatta di quinte come Pelmo, Civetta, Antelao ….
Pochi strumenti e ci siamo: racchette da neve, le così dette ciaspe, sci da sci alpinismo o da sci escursionistico se vogliamo regalarci qualche curva scendendo, macchina fotografica e solo voglia di godersi!
E’ un inverno un po’ strano questo, ma le ultime stagioni sono tutte state un po’ strane, e quindi è meglio farci l’abitudine e avere sempre una gita tranquilla, ma di grande soddisfazione nell’elenco delle cose che si possono fare (non dimentichiamo mai che la sicurezza in montagna e soprattutto d’inverno è la prima cosa da portare con sé!).
Si parte da Coi,(1500m s.l.m.) prima di calzare scarponi e sci vale la pena una breve visita al paese e ai suoi fienili, il panorama è dei più spettacolari, Pelmo e Civetta dominano e offrono scorci e colori tipici solo delle più belle Dolomiti.
Il richiamo della montagna, il desiderio di esserci sempre più dentro fanno però facilmente muovere i primi passi verso le pendici del Pelmo.
Seguiamo il sentiero n° 473 (cartina tabacco n°25 Dolomiti di Zoldo, altro strumento utile, che esiste anche come app) che inizialmente è una mulattiera lasciandoci alle spalle Coi e i suoi pascoli
e raggiungendo alcuni vecchi fienili, che servivano appunto al ricovero del fieno. Una fontana ci regala l’acqua per la borraccia d’estate e fantastici giochi di ghiaccio in inverno, qui prestiamo attenzione a tenere la destra e non proseguire lungo la mulattiera principale che ci porterebbe verso Palafavera.
Ci inoltriamo nel bosco e salendo incontreremo un bel tabià e, dopo aver ovviamente invidiato il proprietario e aver fantasticato su quanto avremmo bisogno ogni tanto di isolarci in un posto così, proseguiamo lungo il tracciato, che ora diventa sentiero, verso il Rifugio Venezia (che volendo potrebbe essere la meta di questa gita)
… e quando ancora la salita non ci ha stufato usciamo in uno di quelli che sono i posti magici di Zoldo: le Mandre (1908m).
Un dolce saliscendi, dove massi e mughi ricoperti di neve creano giochi di forme e luci troppo fotogenici per non fermarsi a immortalare la Civetta sullo sfondo.
Da qui si prosegue lungo quello che in estate è il sentiero n°472, anche Alta via n°1, e appunto volendo si può così arrivare al Rifugio Venezia.
Noi avendo poche ore a disposizione preferiamo dopo poco abbandonare il sentiero e portarci un po’ più sotto la parete del Pelmo, su un colle, e da lì goderci il panorama prima di scendere a valle.
Per la discesa raggiungiamo i Làch (1982m) e poi seguiamo la traccia del sentiero n°526 dove un bosco un po’ più aperto consente una bella sciata fino a raggiungere nuovamente Coi.
500 metri di dislivello, una mezza giornata, la giusta fatica, ma tanto tanto da godersi!
ITINERARIO
Partenza: Coi
Dislivello: 470m
Tempo: circa 4/5 ore
Arrivo: Coi
Traversata: invece di tornare a Coi proseguire per Zoppè di Cadore (1500m s.l.m.), patria di Masi Simonetti e F. Tomea , pittori che grazie all’amore e sensibilità verso i loro monti ci hanno regalato meravigliose opere.
Si consiglia l’uso della Carta topografica per escursionisti
DOLOMITI DI ZOLDO CADORINE E AGORDINE
scala 1:25.000 – Foglio 025 – Casa editrice TABACCO
e di consultare Guide specifiche per sci alpinismo o escurisonismo.