Da vedere in Zoldo
Chiesa di San Floriano della Pieve
Arrivando in valle non si può non rimanere sorpresi alla vista dominante della chiesa di San Floriano della Pieve. E' il più importante edificio religioso della valle risalente al XV secolo. Al suo interno l'Altare delle Anime di A. Brustolon (1687), la Madonna di V. Panciera Besarel (1868) e infine il pulpito di Paolo Gamba Zampol (1760). Ogni piccola chiesa frazionale è poi un piccolo scrigno di tesori d'arte a partire dai preziosi organi, come il Callido qui preservato e recentemente ristrutturato.
I Murales di Cibiana
Cibiana di Cadore, appena al di là del Passo omonimo, a 15 km da Fornesighe, è il paese che ha dipinto la sua storia. Offre infatti più di cinquanta murales ripartiti tra le borgate di Strassei, Pianezze, Cibiana di sotto, Col Le nove e Masariè.
La perfetta visita dopo una meravigliosa escursione al Monte Rite.
Museo del Monte Rite
In cima al Monte Rite, nelle vecchie strutture militari, ha sede il Museo nelle Nuvole, il Messner Mountain Museum. Dopo le sue attività di alpinista, Reinhold Messner racconta quassù il suo mondo verticale attraverso quadri d'autore e sculture che riproducono le vette dolomitiche.
Occasione non solo per visitare il museo, ma anche per farsi idea della vita e strategia militare durante la prima guerra mondiale godendo di un panorama mozzafiato.
Museo degli usi e costumi della Val di Goima
Piccolo museo recentemente rivisitato, un racconto spontaneo frutto del desiderio di alcuni di non perdere le propria cultura. Una raccolta che testimonia la storia, l'economia, gli usi e costumi della Val di Goima. Diverse sono le sezioni dedicate a vari argomenti come l'agricoltura, la metallurgia, la falegnameria, la filatura e l'allevamento.
Museo del ferro e del chiodo e "Fusinela" di Pralongo
Diversi sono i documenti che narrano delle fusine e del lavoro dei ciodaròt. Le fusine o fusinèle, costruzioni rustiche di legno e pietra con tetto in scandole, erano sempre in prossimità di corsi d'acqua, elemento indispensabile per il funzionamento del maglio. Un canale portava infatti l'acqua alla fusina in modo che con un adeguato salto essa potesse imprimere la forza necessaria alle pale della ruota del maglio per farlo funzionare. Altro elemento fondamentale era il fitor, l'icudine, appoggiato su grossi ceppi di legno (zòca), il banco di lavoro del ciòdarot.
Non solo chiodi venivano qui prodotti, ma anche utensili utili alla vita d'ogni giorno.
La fusinèla di Pralongo è l'unica testimonianza rimasta dell'ambiente di lavoro dei ciodaròt. L'edificio è stato recentemente restaurato e la sua visita, abbinata a quella del Museo del chiodo, consente di capire quanto questa antica attività fosse impegnativa.